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Sarrocchi quarto alle Olimpiadi della Matematica a squadre

Sarrocchi quarto alle Olimpiadi della Matematica a squadre

Il racconto dei protagonisti

Venerdì 1 marzo si sono svolte le Olimpiadi della Matematica a squadre in tutta Italia: la gara consisteva nella risoluzione di 21 problemi in due ore e ogni scuola poteva partecipare con una squadra di sette giocatori. Noi alunni (nella foto da sinistra: Leonardo D'Agnelli, Daler Amonov, Cristian Victor Alazaroae, Francesca Bernazzi, Alessandro Cantagalli, Giovanni Odinzoff, Angelo Lenzi), accompagnati da professori Gaetano Cascio e Francesco Buini, abbiamo gareggiato per il Sarrocchi nella sede di Arezzo.
Prima della gara, a scuola abbiamo frequentato delle lezioni pomeridiane specifiche, mirate a preparare gli studenti per affrontare i problemi delle gare di Matematica (il corso si tiene ogni settimana ed è aperto a tutti), quindi ci siamo sentiti pronti per gareggiare contro altre scuole quando i professori del corso ci hanno proposto di partecipare alla prova a squadre.


La mattina del primo marzo, pieni di entusiasmo per l'imminente prova, siamo partiti dal piazzale della scuola a mezzogiorno e abbiamo preso la corriera per Arezzo. Durante il viaggio non è mancata l'occasione per conoscerci meglio, ma anche per organizzare una strategia per la gara. Dopo aver trascorso un piacevole viaggio, abbiamo raggiunto il liceo Redi. Siamo arrivati circa un'ora prima dell'inizio delle Olimpiadi e la palestra della scuola già era piena di studenti: alcuni ripassavano, altri consultavano i propri professori, altri ancora preparavano il materiale per la prova, addirittura alcuni ragazzi stavano organizzando dei "banchetti" per la gara, poiché da regolamento è consentita la consumazione di snack e bevande durante lo svolgimento dei problemi. Anche se siamo rimasti spiazzati dall'ambiente, eravamo motivati a cercare di raggiungere almeno il terzo posto, che ci avrebbe garantito l'accesso alla finale nazionale. Dopo aver limato gli ultimi dettagli tecnici, il capitano della nostra squadra è andato a ritirare la busta contenente i quesiti e le Olimpiadi sono iniziate. Nei primi minuti siamo riusciti a risolvere i quesiti dalla soluzione più immediata e ci siamo ritrovati tra le prime posizioni, ma la classifica era ancora troppo corta e lo schermo proiettato si aggiornava continuamente. Dopo circa mezz'ora siamo caduti dalla parte alta della graduatoria, ma non abbiamo perso fiducia nonostante la difficoltà dei problemi, anzi, ci siamo ben organizzati nella suddivisione dei restanti testi.
Dopo aver risolto alcune domande, abbiamo scalato la classifica fino a raggiungere la terza posizione e ci siamo esaltati per il risultato. A due quarti d'ora dalla fine abbiamo vissuto il momento più buio dell'intera gara: ci siamo arenati su diversi quesiti e in graduatoria siamo scivolati fino a occupare il sesto posto. Allora ci siamo concentrati sui problemi più difficili,
ma con maggior punteggio. A due minuti dalla fine del tempo concesso, lo schermo con la classifica si è oscurato, a norma di regolamento, e il podio ci è sembrato irraggiungibile.
Proprio in quel momento la gara ha preso una piega inaspettata: come ultimo disperato assalto, a pochi secondi dalla fine abbiamo consegnato al tavolo della giuria la soluzione di
tre quesiti. Subito dopo è stata rivelata la classifica finale e un lampo d'incredulità ci ha avvolto: lo schermo ha mostrato la quarta posizione per il Sarrocchi, decretando che la
soluzione di due dei tre problemi consegnati sul gong era esatta. Di contro, ci siamo resi conto di avere un solo punto di distacco dai terzi classificati. Non sapevamo se urlare di gioia o di delusione. Però la preside della scuola ospitante ha annunciato che non si sarebbero qualificate alla fase successiva le prime tre squadre, bensì solo le prime due e
questo ci ha sollevato per la beffa evitata.

Nelle ore successive siamo rimasti nel centro di Arezzo, senza soffermarci ulteriormente a discutere sulla gara: il quarto posto soddisfaceva tutti. Siamo tornati a Siena verso le 22,
felici di aver vissuto un'incredibile esperienza.
Analizzando a mente fredda la competizione, siamo sicuri di esserne usciti a testa alta e senza rimorsi. La gara, tuttavia, non ha segnato un traguardo, bensì un punto di partenza per
il percorso da intraprendere nell'approfondimento dei problemi matematici e nella preparazione delle future competizioni.

Leonardo D'Agnelli