Mercoledì 6 Marzo, ragazze e ragazzi della classe IB sono andati alla Biblioteca Comunale, nella sala storica che ha ospitato Federigo Tozzi - e alcune delle prof presenti, negli anni degli studi universitari (e anche dopo), per farsi animare alla lettura da Antonio Ferrara, autore di ‘Solo come un cane’, e dalla moglie e autrice Marianna Cappelli. Ad accoglierli, le bibliotecarie Elisabetta Soldati e Cristina Bartoli, già note presso la nostra scuola per il progetto ‘Scaffale circolante’, che nel mese di dicembre scorso le ha viste protagoniste nella consegna di pacchetti natalizi molto graditi: tanti romanzi e fumetti in prestito per studentesse e studenti delle classi coinvolte.
L’uscita di mercoledì è stata l’ultima tappa di un percorso a cui hanno partecipato il Sarrocchi e la scuola secondaria di primo grado ‘Cecco Angiolieri’.
Antonio Ferrara, per gli amici Nino, è scrittore e attore per diletto, talento naturale e simpatia; Marianna Cappelli, scrittrice e attrice, è invece praticante convinta di entrambi i sostantivi. Antonio-Nino è stato a lungo illustratore; poi ha incontrato i minori di una comunità-alloggio e ha vissuto con loro per sette anni: ha capito che quegli adolescenti avevano bisogno di raccontare storie e che il resto degli adolescenti aveva bisogno di leggere proprio quelle storie che i suoi minori gli volevano raccontare.
Di lui una studentessa conosceva già ‘Ero cattivo’, il libro che Antonio-Nino ha scritto subito dopo l’esperienza coi suoi ragazzi e ragazze della comunità-alloggio. Qualcun altro ha letto ‘Respiro’, una dolce storia sul coraggio di far conoscere se stessi con la scrittura, a tutte le età: ‘se le raccontavi bene, le cose piccole potevano diventare grandi. In fondo anche Tullio era una cosa piccola che nessuno aveva la pazienza di notare’. Una studentessa aveva letto anche un altro libro dell’autore, ‘I suoni che non ho mai sentito’: storie di migrazioni che sanno di spezie mediorientali e di mare spagnolo. Nessuno dei presenti conosceva ‘Mia’. In effetti, questo è proprio un romanzo difficile: parla di una gelosia estrema, raccontata dal punto di vista di un ragazzo che ha tentato di uccidere la sua ex.
In biblioteca, ragazzi e ragazze si sono lasciati guidare per due ore da Antonio-Nino e Marianna, che li hanno condotti nei territori difficili del dialogo e del confronto, anche intergenerazionale. L’ultimo romanzo dell’autore, ‘Solo come un cane’, è diventato l’occasione per confrontarsi su diritti, amore che non addomestica e imbarazzi. Chi scrive ha vissuto le storie che poi racconta? È giusto pretendere che la propria ragazza si vesta in un certo modo? Come si fa a non essere insicuri? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che studentesse e studenti hanno rivolto ad Antonio-Nino e Marianna, e non sempre le risposte dei nostri due autori hanno voluto essere definitive.
A sorpresa, a conclusione della mattinata, una studentessa si è esibita in alcuni brani di lirica, tra lo stupore delle e dei presenti, docenti comprese. Anche per questo, siamo usciti dall’incontro con un’idea bella: a volte basta solo fermarsi e mettersi in ascolto perché si crei lo spazio per mettere in scena le proprie emozioni e per provare a condividerle. Per non restare, appunto, soli. Soli come cani.